Caspe

2. Con le caspe al Monte Rite

Dal Passo Cibiana, si lascia la provinciale attraversando lo slargo nei pressi del rifugio Remauro (1536 m) per imboccare la strada che si allontana in salita a sinistra (cartello Monte Rite 479). Da questo punto si segue semplicemente la strada che con numerosi tornanti, identificati da nomi femminili, fa prendere gradualmente quota. Superate alcune abitazioni si arriva al primo tornante da cui si stacca il sentiero, consigliato in estate ma in inverno percorribile solo in determinate condizioni di neve e quindi solo per esperti. Meglio proseguire lungo la strada mentre il panorama inizialmente più boscoso si fa sempre più aperto e spettacolare.

 

Giunti a quota 2000 metri si raggiunge una galleria lunga un centinaio di metri, non è illuminata ma è sufficiente la torcia di un telefono per prestare attenzione al fondo: spesso presenta lastre di ghiaccio quindi va affrontata con cautela.

Appena usciti dalla galleria si arriva all’edificio di una ex caserma. Da deviare assolutamente davanti all’edificio poiché si apre una prima, spettacolare terrazza che offre la vista su (da sinistra a destra): Sassolungo di Cibiana, Sasso di Bosconero, Spiz di Mezzodì. Essendo volto a sud c’è anche modo di fermarsi a sedere al sole per riposare e ammirare il panorama.

Ripresa la strada si affronta ancora una salita per arrivare alla Forcella Deona (2053 m), da questo punto la strada si fa meno ripida e alle spalle appare la cima del Monte Pelmo. Si incontra un bivio dove è indifferente la via: a destra è più graduale, a sinistra più ripida e panoramica. Entrambe si ricongiungono alla casetta che in estate fa da capolinea alla navetta e che in inverno può offrire riparo ad eventuali raffiche di vento. Percorsi ancora 0,5 km ecco la terrazza su cui si affaccia il rifugio Dolomites, ospitato in quello che era un forte militare.

Si oltrepassa la terrazza in legno del rifugio e dopo un tratto graduale si affronta il sentiero che in forte salita porta alla sommità del Monte Rite (2183 m) facilmente identificabile da una terrazza con pannelli che indicano tutte le cime circostanti per una vista a 360° che va dalle cime zoldane dal Sassonero, lo Spiz del Mezzodì, Tamer, San Sebastiano, Civetta, Pelmo, ma anche quelle della Valle del Boite con San Vito di Cadore sormontato dall’Antelao fino alle Marmole.

Dopo la sacrosanta pausa, si riprende il cammino lungo la cresta puntando in direzione delle strutture in vetro che caratterizzano il tetto del MMM Dolomites, il museo dedicato alla roccia e alle Dolomiti, sempre con una vista panoramica grandiosa che merita sicuramente la fatica dell’escursione.

Una volta al di là del tetto del museo si scende verso sinistra, passando davanti alla struttura che ospita il museo, un ex forte della Grande Guerra, e con un paio di tornanti si ritorna davanti al rifugio, da cui si riprende la strada del ritorno.

 

Per chi: nessuna difficoltà tecnica, ma si tenga conto che dislivello e lunghezza sono abbastanza rilevanti 

Perché: escursione tecnicamente facile, ben evidente e, in determinate condizioni di neve, percorribile anche senza ciaspole poiché viene battuta dai gatti delle neve. La salita si snoda lungo quella che in estate è una strada sterrata, con pendenze costanti ma graduale e senza strappi impegnativi. Poco alla volta il panorama si fa sempre più grandioso fino a raggiungere l’apoteosi dalla cima del Monte Rite, con una vista a 360°. Solitamente il Museo è chiuso in inverno mentre il rifugio è aperto nei weekend.

 

Escursione lunga e faticosa ripagata da un panorama mozzafiato dalla cima.
Pendii potenzialmente valanghivi. Data la sua esposizione a sud può spesso presentare tratti ghiacciati

 

Per praticare le escursioni invernali, consultare sempre il bollettino meteo e lo stato del manto nevoso. Ricordiamo che dal 1° gennaio 2022 è in vigore la nuova normativa che prevede l’obbligo di dispositivi di autosoccorso (artva – pala e sonda) per chiunque pratichi attività escursionistiche in ambienti innevati particolarmente esposti a probabili movimenti valanghivi.

 

Scopri la versione estiva della salita al Monte Rite: Monte Rite tra Val di Zoldo e Cadore

 


Difficoltà: Media - Verificare sempre le previsioni meteo e lo stato del manto nevoso (Arpav)
Lunghezza: 6,8 km (A)
Tempo di precorrenza: 5-6 h A/R
Quota: 2183 m
Dislivello: 650 m
Terreno: Neve fresca/battuta su fondo sterrato
Gruppo Dolomitico: Monte Rite
Partenza: Passo Cibiana (1536 m)
Arrivo: Monte Rite (2183 m)
Frequentazione: Media


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