Escursioni medio livello

Traversata di Mondeval

Viaggio nel cuore delle Dolomiti Patrimonio dell'Umanità, nel Sistema 1 (Pelmo, Croda da Lago) riconosciuto dall'Unesco. La traversata dell'altopiano di Mondeval offre diversi spunti, culturali, custodendo il sito dove è stato ritrovato Valmo, i resti di un cacciatore di 8000 anni fa, e naturalistico/geologici, per il suo straordinario ambiente plasmato nel corso di milioni di anni.


La partenza dell'itinerario consigliato è in cima al Passo Giau, lungo il sentiero 436 per forcella Giau. Camminando in leggera e facile salita tra rigogliosi pascoli e altopiani si supera la forcella e la valle di Zonia, dove sono facilmente avvistabili bellissimi esemplari di camosci. Dopo forcella de Col Piombin (2239 m), circondati dal particolarissimo ambiente morenico, si inizia l'unica ripida e breve salita della traversata, quella per raggiungere forcella Giau (2360 m). Raggiunta la forcella, la vista è davvero straordinaria, sia verso il gruppo del Nuvolau Averau e le Tofane, sia verso l'altopiano di Mondeval, con il Monte Pelmo in tutta la sua imponente bellezza.


Sempre seguendo il sentiero 436 si costeggiano da una parte le alte pareti dei Lastoni di Formin, dall'altra la "città di pietra", un gruppetto di massi erratici che assomigliano a una roccaforte perduta, e il lago delle Baste, amato dai fotografi di tutto il mondo che lo immortalano con il Pelmo riflesso nelle sue acque. Si attraversa dunque l'altopiano di Mondeval, contraddistinto da immensi pascoli verdi e massi erratici, tana di numerose marmotte. E proprio ai piedi di un grosso masso portato a valle durante le glaciazioni, sono stati ritrovati i resti di Valmo, l'uomo di Mondeval, un cacciatore nomade vissuto nel mesolitico, oggi custoditi assieme alla sua preziosa storia e ai reperti della sua sepoltura presso il museo Vittorino Cazzetta di Selva di Cadore in Val Fiorentina.


Arrivati a forcella Ambrizzola (2277 m), immerso in una macchia di larici e cirmoli, è ben visibile il lago di Federa, affiancato dal rifugio Palmieri Croda da Lago (2046 m), raggiungibile dalla forcella se si desidera in circa 40 minuti (1 h 30 min A/R). Si raggiunge facilmente e praticamente sul piano focella Col Duro (2295 m) e da lì si ridiscende verso il rifugio Città di Fiume, accompagnati dalla presenza del Monte Pelmo. Raggiunta la casera abbandonata di Prendera (2138 m), si continua a scendere lungo il sentiero 458 fino a forcella Roan (1999 m) dove si prosegue lungo il sentiero 467. Tra pascoli e leggeri saliscendi si raggiunge infine il rifugio Città di Fiume (1918 m) ai piedi dell'incantevole Monte Pelmo e del Col de la Puina. Da lì, si scende ancora fino alla sp 251, dove termina l'itinerario.


La traversata richiede una buona coordinazione dal punto di vista organizzativo: il punto di partenza non coincide infatti con il punto d'arrivo. Per ritornare al punto di partenza è necessario lasciare preventivamente  una seconda auto alla meta. In alternativa è possibile ricorrere ai mezzi pubblici (vedi www.dolomitibus.it) oppure servirsi del trasporto privato di ZoldoTaxi.

 

Si ringrazia la sezione Cai Val di Zoldo per la preziosa collaborazione nella stesura dei testi.




Difficoltà: Media
Lunghezza: 12.4 km
Tempo di precorrenza: 4 h
Quota: 2.358 m
Dislivello: 600 m
Terreno: Sentiero, strada sterrata
Gruppo Dolomitico: Monte Pelmo
Partenza: Passo Giau (2236 m)
Arrivo: Partenza sterrata per il rifugio Città di Fiume (1675 m)
Periodo consigliato: Estate
Frequentazione: Alta


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Estate

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Difficoltà: Facile, per famiglie
Tempo di precorrenza: 25 min
Quota: 1252 m
Dislivello: 70 m

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Difficoltà: Itinerario lungo che richiede un'ottima forma fisica.*
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Tempo di precorrenza: 3 h A/R
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Quota: 1.690 m
Dislivello: 246 m