Gioia di vivere. Uno stato maturo dell’essere, quando tutti i problemi della vita sembrano insignificanti e rimangono indietro per lasciare spazio alla totale quiete, al benessere di godere delle piccole fortune e delle bellezze del mondo. Nell’arte spesso questo sentimento viene espresso in maniera esauriente, più che esaustiva e abbondante, con opere straordinarie di una gioia sfrenata.
Pablo Picasso, la Joie de vivre.
Questa poesia è un’espressione della gioia di vivere in dialetto zoldano. La condividiamo con voi, cercando di tradurvela. Si intitola “Mi son content”, di Noris De Rocco.
Mi son content!
Eh parzìo, no sté a me varzà fit:
abe dit ‘na monada?
élo forse pecà ése content
anca se non ài vadagnà an tredes,
anca se non ài bu ‘nà eredità?
Mi son content!
Son content par chisti prai
duti squert de fior,
par chisti bosch
vert de lares e de pez,
par cheste crode béle
che no le domanda nia
par se lagà varzà.
Mi son content!
Son content par al sol e par la luna
par la nef e par la piòa
par le nèole e par al serén
par chel uzel così piciol
così despetenà
che l’é vegnù sta domàn a bechetà
sora ‘l mio barcon
Mi son content!
Son content de ese a sto mondo
e de avé doi ùoge che i sà vede
e si sà varzà:
no, non ài vadagnà an tredes
e non ài gnanca bù ‘na eredità
ma son content!
E no sté a me varzà così fit:
élo proprio al pì gran pecà?
(Noris De Rocco)
Traduzione:
Io sono felice!
e per dio, non fissatemi così:
ho detto una stupidaggine?
è forse peccato essere felici
anche se non ho un soldo e non ho avuto un’eredità?
Io sono felice!
Sono felice per questi prati tutti ricoperti di fiori
per questi boschi
verdi di larici e abeti
per questa bella roccia
che non chiede niente per lasciarsi guardare
Io sono felice
sono felice per il sole e per la luna
per la neve e per la pioggia
per le nuvole e per il sereno
per quell’uccellino così piccolo
così spettinato
che è venuto stamattina a becchettare
sul mio balcone
Sono felice
Sono felice di essere a questo mondo
e di avere due occhi che sanno vedere
se sanno guardare:
no, non ho un soldo e non ho neanche avuto un’eredità
ma sono felice
e non fissatemi così:
è proprio un peccato grande?
Questa e altre poesie su “La mia Val” Noris De Rocco, Stampa Borghi Monza 1984.
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