Un piacevole itinerario che nel percorso di andata consente di conoscere i nuclei abitati di Fusine e Pianaz percorrendo strade secondarie, attraversa poi il torrente Maè e raggiunge la località Palma, attrezzata con parco giochi per i bambini. Il percorso del ritorno passa invece per il bosco fino a sbucare a Soramaè e tornare al punto di partenza.
A Fusine (1.177 m), lasciata l’auto nel parcheggio della piccola piazza, si sale verso la chiesa di S. Nicolò e si imbocca la stradina sulla destra che segue quasi parallelamente la strada provinciale tra le case del paese. Dopo una decina di minuti di moderata salita ci si immette sulla provinciale, la si segue per un breve tratto che percorre un’ampia curva e si riprende la vecchia strada che attraversa il prato (bel tabià ristrutturato e adibito ad abitazione sulla sinistra) fino a sbucare di nuovo sulla strada. Qui si trova una moderna fontana, realizzata con la pietra rossa di Cornigian nel 2001 dallo scultore francese C. Claudel.
Si attraversa quindi la strada, salendo moderatamente si passa accanto a un vecchio tabià e poi presso la vecchia latteria di Pianaz si raggiunge di nuovo la provinciale in corrispondenza della piazza Santo Colussi; dietro si staglia il campanile di S. Rocco contro la mole del Pelmo. Si prosegue lungo una stradina interna (via dei Frassen e poi via Vido) fino a raggiungere nuovamente la strada provinciale. Si attraversa nei pressi del bivio con la strada per Palma che dopo aver attraversato il torrente Maè risale in località Palma (una delle stazioni di partenza dello Ski Civetta) dove si trova un ampio pianoro in parte attrezzato a parco giochi per bambini (1.268 m, 45 min, ristorante, bar).
A sinistra dell’ampio parcheggio (sud) si imbocca il comodo sentiero (segn. Cai 584, bolli rossi sugli alberi) che in un bel bosco rado di larici abeti e faggi attraversa la Costa dei Tremoi in leggera discesa; superato il Ru dei Ronch, scende un poco più ripidamente e sbuca a Soramaè, uno dei paesi più suggestivi della valle, ai piedi del Col Grand di Canazzè con lo sfondo del massiccio del Pelmo (1.230 m ca, 30 min). Seguendo la strada asfaltata si scende fino ad attraversare il torrente Maè e si risale a Fusine sbucando dopo pochi minuti nella piazzetta sotto la chiesa.
La chiesa di Fusine
Da documenti conservati negli archivi vescovili una prima menzione della cappella è del 1185, nel 1331 da una pergamena si viene a sapere che l’edificio è dedicato al culto di San Nicolò, vescovo di Myra (Licia) nel III-IV secolo. La parrocchiale fu poi ampliata e arricchita di opere d’arte nel 1900 grazie alla generosità del Signor Paolo Colussi, originario di Pianaz. Da vedere sono la pala dell’altare maggiore di Jacopo Marieschi e le statue dei santi Pietro e Paolo di Valentino Besarel Junior, il crocifisso dell’altare della Croce attribuito alla scuola del Brustolon, il tabernacolo dell’altare del S. Cuore di Paolo Gamba Zampol. Di Giovanni Battista Panciera Besarel, padre di Valentino, è la elegante guglia del campanile.
[Testo: Unione montana Longaronese Cadore Zoldo]