Salite e discese

Bambini! Oggi facciamo il gioco del ciaspolare!

Sorrido, mentre la ciurma si dilegua e divora la strada di neve battuta che sale verso il rifugio.


Si sa, non è dei bambini dosare le forze, ma spenderle senza parsimonia cercando di tener testa alla voglia di provare la novità.


Poi parto, col mio solito passo regolare, li tengo d’occhio, li raggiungo dopo pochi minuti che già ansimano, sudano, si sbracciano in movimenti innaturali e forzati che contribuiscono a consumare rapidamente le forze.


Non avendo tutte ciaspole adatte a loro, ho cercato di distribuirle in base alle altezze…sperando almeno che la lunghezza della ciaspola non superi l’altezza del bambino. Quello che conta è provare, prendere confidenza con un gesto a cui non sono abituati.

Per molti di loro la neve è sinonimo di velocità sugli sci, per altri di discesa con il bob, per altri ancora di furibonde battaglie a palle di neve, ed ognuno, a modo suo, interpreta le ciaspole secondo la propria esperienza. C’è chi corre lungo la strada, chi sale su ogni rilievo per provare la discesa, chi afferra la neve fresca, la impacchetta ben bene in forma sferica e la lancia verso il primo bersaglio utile, possibilmente umano non adulto. Qualcuno non resiste e la assaggia, la mastica, la ingoia, la assapora lentamente o con voracità. Tutti, prima o poi, inciampano.


L’effetto novità svanisce proprio come neve al sole nel giro di pochi minuti, la ciaspola diventa un inutile ingombro, come l’apparecchio per i denti, come le scarpe della festa. Qualcuno si stufa, se le slaccia e riprende contatto diretto con la neve. Con pazienza sistemo le cinghie, raddrizzo bastoncini, spiego che i movimenti non devono essere forzati ma regolari, cadenzati. A nessuno naturalmente interessano i nomi delle montagne d’intorno, potrebbe essere l’Everest, il Monte Bianco, la Moiazza, fa lo stesso.



I più pazienti danno retta, ci prendono gusto, accettano l’esercizio di disciplina, almeno per un’oretta, il tempo di raggiungere il rifugio.



Anche loro, però, appena ricevono dagli insegnanti il permesso di togliersi le ciaspole dai piedi e di giocare, si infilano nella neve profonda…ed inizia la vera festa!

 

Andrea Pasqualotto




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