La Vara dal Molin è un giro breve e facile nella valletta prativa sottostante il paese di Zoppé di Cadore fino al ponte sul torrente Ru Tort. Bello il panorama verso i monti di Zoldo. Qualche problema potrebbe esserci in caso di pioggia, che rende alcuni tratti scivolosi. Utili i bastoncini da trekking.
Lasciata l’auto nel parcheggio della piazzetta, si scende per la strada provinciale per alcune decine di metri fino in prossimità di un cortile, dove si imbocca sulla sinistra (nord) la Strada del Fen, la quale, fiancheggiata da un bel filare di faggi, passa sopra le case del paese e va a innestarsi nella strada che sale a Pian tra maestosi frassini secolari. Attraversata la strada, si segue sopra di questa la vecchia mulattiera che fiancheggia bei tabià di legno e infine scende alla Strenta del Zarnador, all’estremità a monte del paese (mulino recentemente ricostruito).
Qui si attraversa il ponte (di fronte la strada sale a Pian) e si procede per Sagui. Dove la strada comincia a scendere un cartello indica “Zoppè di Cadore 1.475” e a destra sale un sentiero mulattiera (strada del Col dal Pra) con indicazioni per Rifugio Venezia (segn. 471). Lo si segue e dopo un centinaio di metri si raggiunge località Col de dal Pra (1.500 m, crocifisso e pannello esplicativo delle complesse stratificazioni geologiche del monte Pelmo, bella inquadratura sul Pelmo). Qui, sulla sinistra, scende un sentiero mulattiera (Strada della vena) che riporta alle case di Sagui basso. Presso l’ultima di queste un cartello sulla destra indica per Tamai- Brusadaz (segn. 497) e Percorso Postazioni Zoppè Monte Punta (che conduce alle trincee sul monte Punta costruite durante la Guerra 1915-18).
Si scende per il ripido sentiero, quasi interamente scalinato, e al termine del pendio si traversa a sinistra in piano. Poco dopo si trova la deviazione che scende a destra al greto del torrente e attraversa il ponte per collegarsi alla strada che porta alla casera di Bragarezza e al Passo Tamai. Si prosegue invece diritti, attraversando il pendio in salita con regolarità (a valle, nei pressi del torrente, c'è la Vara da Molin dove ci sono ancora i resti di un antico mulino), infine si guada un torrentello e si aggira da sotto l’abside della chiesa, tornando sulla strada provinciale nei pressi del municipio di Zoppè.
Mulino
Sul Ru Torto o Ru Molinàt sorgevano due mulini, entrambi funzionanti durante la guerra: il Molin dei Bacoi per macinare orzo, distrutto dopo l’alluvione del ’66 e il Molin dei Colet. Vi erano poi fusine (fucine) e sieghe (segherie) tutte funzionanti ad energia idraulica. Lo sfruttamento dell’acqua come forza motrice non era soggetto in Cadore a nessuna concessione o tassa in virtù del privilegio concesso ai cadorini da Patriarca Bertrando nel 1347, confermato da Venezia nel 1420, dai francesi nel 1800 e infine, dall’Austria nel 1832.
[Testo: Unione montana Longaronese Cadore Zoldo]